Se solo questi muri potessero parlare…
Ogni edificio racconta una storia, e rivela indizi nel momento in cui si levano strati di intonaco e pittura e si lasciano riaffiorare i secoli. E questo vale anche per il Palazzo del Vice Re, dove il restauro recente ha dato la possibilità di ascoltare nuovamente straordinari – e sorprendenti – echi del suo passato denso di storia. Nel corso dei secoli, questa zona ai piedi delle Alpi era costantemente sotto assedio in quanto costituiva l’accesso alle importanti vie commerciali del Reno, a nord, e del Po, a sud – che fosse per mano dei barbari, di comuni italiani rivali o di altre potenze europee. Un conflitto particolarmente sanguinoso fu la guerra tra Como e Milano durata dieci anni, all’inizio del XII secolo, che alla fine vide le truppe del Duca di Milano ridurre in cenere cittadine quali Lezzeno che sorgevano sulle rive del lago. Legni anneriti dal fuoco della struttura originaria medievale che sono stati trovati durante il restauro evocano scene di quegli incendi, e ci sono validi motivi per pensare che la volta rivestita di pietra (La Cantina di oggi!) sia servita come rifugio. Con la successiva incarnazione della struttura, i proprietari si premurarono di innalzare una torre di guardia dalla quale le sentinelle avrebbero potuto avvistare navi nemiche pronte all’attacco – e grazie a questo, possiamo godere oggi di quelle straordinarie vedute del lago dalle camere site nella torre.
Quando Milano fu occupata dagli Asburgo di Spagna nel XVI secolo, le allora fiorenti città della Lombardia furono sottomesse al pagamento di ingenti tasse imposte dagli spagnoli nel corso dell’intero regno che durò 170 anni. È davvero curioso, dunque, che una costruzione cosìelegante qual è oggi il Palazzo del Vice Re si trovasse già a Lezzeno in quell’epoca. E con rifiniture quali il delizioso balcone di pietra, i dettagli in ferro battuto, le cassepanche di legno intagliate a mano originali e i soffitti ornati con tipi di legno massiccio o con sontuosi affreschi, tutto sembra indicare che una persona molto importante dovesse camminare e muoversi per queste sale e stanze – e con tutta probabilità lo stesso Viceré spagnolo. Se così non fosse, chi altri avrebbe commissionato una copia esatta di un camino in marmo del Palazzo di Versailles? O un affresco della dea romana Giunone bardata con la sua armatura per impressionare (o intimidire) i suoi ospiti invitati a cena?